domenica 15 novembre 2015

Arrampicata Belga



Appena rientrato da Yosemite ricevo una telefonata di David “Tito sei libero per arrampicare? Sono in val di Mello e sto cercando qualcuno per arrampicare!”
Ho conosciuto David l’anno scorso ad un raduno di arrampicata trad in valle dell’Orco. È belga ed come tutti i belgi è un super local di Freyr, la loro falesia d’eccellenza per l’arrampicata belga.
David è un vero asso nell’arrampicata sportiva, ma si è anche innamorato della scalata alpinistica, sfortunatamente vivere a Bruxelles non è ideale per questa attività J!
David quest’anno sta esplorando le Alpi, sono più di due mesi che sta viaggiando e scalando le Alpi e chiaramente trovare compagni disponibili ad arrampicare non è facile.
Colgo al volo questa possibilità, l’idea di  arrampicare con un compagno forte ma soprattutto simpatico mi alletta molto e quindi  due giorni dopo essere atterrato in Europa sono già in val di Mello.
In val di Mello percorriamo le classiche più belle in modo che David possa non solo gustare la scalata ma anche assaporare la storia del luogo. Primo giorno Piedi di piombo e Oceani Irrazionale, secondo giorno Kundalini, Luna Nascente e Polimago, terzo giorno boulder a Bagni Masino. L’autunno è magnifico in val di Mello, splende il sole e i colori e i profumi ci affascinano!
Dopo la val di Mello ho voglia di far scoprire a David qualche altro luogo meno conosciuto delle Alpi Centrali, andiamo al Sasso Cavallo a fare la via Oppio, una via di 500m aperta nel 1936, una via simbolo per gli alpinisti delle Alpi Centrali.
David è belga e l’arrampicatore storicamente più conosciuto nelle alpi è Claudio Barbier, un alpinista appunto belga che ha fatto ripetizioni e concatenamenti importanti negli anni ‘60.
Penso che David, incuriosito dalla figura storica di Barbier, abbia voglia di scoprite le Dolomiti, e io adoro le Dolomiti. E quindi via, andiamo a fare una via insieme in Dolomiti; la via Cassin alla Torre Trieste, una via super classica.
Scegliamo una tattica tranquilla, un bivacco alla prima cengia ci permette di affrontate la discesa tranquillamente, in Dolomiti i giorni scorsi ha nevicato e sappiamo che in discesa incontreremo della neve, e già d’estate la discesa non è semplice.
Grazie David, mi hai fatto trascorrere dei bei giorni, alla prossima ….. a Freyr!! 



Escalade Belge
Juste apres ma rentree de Yosemite m’arrive un téléphone de David «  Tito tu es libre pour grimper ? je suis in val di Mello tout seule e je suis en train de rechercher qqn avec lequel grimper ! »
L’année passe j’ai connu David dans une rencontre de escalade trad dans la vallée de Orco, en Piemonte en Italie. Il est belge et comme tous les belge il est super loco de Freyr, la falaise principale de l’escalade en Belgique.
David est un vrai castard de l’escalade sportive ! mais  il est aussi amoureux de l’escalade en montagne, malheureusement vivre à Bruxelles n’est pas optimal pour aller en montagne !
David est dans les Alpes pour grimper depuis Aout, et n’est pas facile encontre des pots pour faire de l’escapade alpine.
Je saisis cette occasion de grimper avec un pot sympa et fort et deux jours après être arrivée en Europe je suis avec David prêt à grimper !
En val di Mello nous faisons des voies classique comme ça  aussi David peux gouter les voies plus belles. Premier jour Piedi diPiombo et Oceano Irrazionale. Deuxième jour Kundalini, Luna Nascente et Polimago. Troisième jour boulder aux Bagni Masino. L’automne est magnifique en val di mello, il y a le soleil e les couleurs sont magnifiques !
Après le val di Mello j’ai envie de faire découvrir à David aussi des autres endroits moins connues dans les Alpes centrales, nous allons a Sasso Cavallo pour la voie Oppio, une voie de 500 m ouverte dans le 1936, un voie symbole pour l’alpinisme des alpes centrales.
David est belge et le grimpeur historique belge plus connu dans les alpes est Claudio Barbier, Claudio a fait beaucoup des  voies difficiles en dolomite dans les années ‘60.
Je pense que pour tout ça David a envie de découvrir les Dolomiti, et moi j’adore les Dolomiti ! Et alors nous allons à faire la voie Cassin ou Torre Trieste, un voie super classique.
Nous choisissons la façon tranquille, un bivaque dans la première grand vire  nous permet de faire la descente tranquillement;  déjà en été la descente n’est pas facile en plus le jour avant il a neigée !

Merci David, j’ai passé des beaux jours avec toi, à la prochaine fois…… à Freyr !!

Piedi di Piombo


Kundalini

Polimago

Via Oppio al Sasso Cavallo

Via Cassin alla Torre Trieste
 
Via Cassin alla Torre Trieste


Bivacco


Discesa interessante

Io e David






giovedì 29 ottobre 2015

Yosemite




Prima volta in Yosemite per me, non prima per Rosa Morotti e Norbert "Noppa" Joos che insieme totalizzano una decina ascensioni a El Capitan, a loro toccherà istruirmi su cosa è una big wall, a me toccherà imparare in fretta. 

Già da casa, con la preparazione del materiale mi sono reso conto della mia ignoranza su tale soggetto, attrezzi specifici, mai visti che fanno paura solo a pensare a strani utilizzi sulla roccia. Occorrono chili e chili di materiale per salire quella parete, ma il problema è avere il materiale giusto!
preparazione del materiale prima di partire
I primi giorni in Yosemite li passiamo a smaltire il jet lag e fare qualche arrampicata in zona per abituarci ai gradi locali (sonore mazzate!).
L’obbiettivo del viaggio è Mescalito, ma il giorno che decidiamo di andare a fare i primi tiri (per poi lasciare delle corde fisse) troviamo che la via è già occupata da una cordata germanica particolarmente lenta. Alla base della via conosciamo el Riki, un simpatico basco che è in valle da maggio (5 mesi!!), lui è il “capo” della banda spagnola, e conosce tutti i segreti per soppravivere ai ranger.
Cambio di programma, si va su Tangerin Trip. Non conosco la via, Rosa ne aveva fatto i primi 4 tiri e poi era ridiscesa per brutto tempo. Il giorno stesso montiamo i primi 3 tiri della via.
Parto direttamente io, le staffe le ho usate solo in Dolomiti, Rosa e Noppa mi dicono cosa fare “metti la staffa li”, “devi alzarti sulle staffe”, io cerco di comprendere ed il gioco mi risulta più semplice di quanto pensassi. Il secondo tiro mi fa prendere confidenza con i temuti cliff, una cosa è metterli nei buchi dolomitici, un'altra è usarli sulle piatte tacche granitiche. Dopo qualche tiro i movimenti si automatizzano e tutto viene più naturale, scendendo fissiamo le corde fisse lungo i tiri saliti.


Due giorni di piovaschi intervallati da sole ci danno il tempo di preparare tutto il materiale per la parete, l’attesa mi rende inpaziente, sogno la mia prima notte in portaledge! Insisto per partire anche con la pioggia, tanto la parete è strapiombante; Noppa e Rosa sono un po più calmi e non hanno nessuna voglia di partire con questo tempo!
E via, finalmente si parte, issiamo gli haulbag e scatta la routine. Con un team perfetto, il ritmo è: scalare il tiro (mio compito), pulire il tiro (compito di Rosa) e issare gli haulbag (compito del Noppa). Il ritmo procede fino a sera, e qui arriva la tanto attesa notte in portaledge. Per motivi di peso Noppa e Rosa hanno avuto l’idea di prendere un solo portaledge per tutti e tre. Io ho fin da subito accolto freddamente questa geniale idea, difatti la notte si rivela estremamente scomoda, la mia posizione è sul limite esterno e posso “apprezzare” pienamente i 200metri e passa che mi separano da terra. Ma non tutto il male vien per nuocere, l’idea di fare un'altra notte così mi dona la motivazione per arrampicare veloce, purtroppo un altro stretto bivacco è obbligatorio, ma il terzo giorno nel primo pomeriggio raggiungiamo la cima! Noppa mi ha insegnato che in el Captain l’acqua è la cosa fondamentale e non bisogna mai restare senza, infatti finiamo la via con 35 litri d’acqua d’avanzo!! Forse siamo stati un po troppo prudenti….comunque grazie all’abbondanza dell’acqua decidiamo di passare il pomeriggio e la notte in cima al Capitan con una vista mozzafiato sul Half Dome e tutta la valle!
Ci concediamo due giorni di riposo ma siamo troppo motivati per Mescalito, Rosa e Noppa montano i primi tiri mentre io mi concedo un altro giorno extra di riposo, un altro giorno di pioggia che sfruttiamo per fare la spesa e via partiamo per MESCALITO!!!!
Mescalito è il nostro obbiettivo principale, è una via di 1000 metri, la guida la descrive come “ripida, sostenuta ed eccezionale. È difficile immaginare una via migliore su una parete più incredibile.” Come si fa a resistere a tale descrizione?
E via partiamo, con 60l di acqua, cibo per una settimana e una super motivazione; ma soprattutto due portaledges.
La via è bellissima, arrampicata sempre sostenuta su C2 C3(A2-A3 senza martello) e finalmente mi godo le notti con un portaledge tutto per me!
Dopo 5 notti in parete raggiungiamo la vetta!!! Che gioia poter camminare liberamente, togliere l’imbrago ma soprattutto la soddisfazione di raggiungere la vetta dopo 5 giorni fantastici passati in parete!
Qualche giorno di riposo e la voglia di arrampicata libera torna in me, e  vado a fare la via Rostum con due simpatici milanesi conosciuti in Camp4 (giorgio e giorgio), grandi mazzate su qualunque grado ma il divertimento non manca mai, neanche sulla ultima offwitch affrontata al buio con 2 pile frontali in 3.
Manca poco alla fine del viaggio ma Noppa ed io decidiamo di affrontare Salathe, Rosa l’ha già salita diversi anni fa e non è interessata a farla una seconda volta.
E via si va per Salathe! Questa big wall è leggenda, è stata aperta dal magico team Robbins, Frost e Pratt, veri capostipiti dell’alpinismo americano. Questa via è molto più stile “alpino” in quanto spesso si mescola libera e artificiale, sono pochi i tiri puramente in artificiale e sono molti i tiri in camino o fessure molto larghe, chiaramente tutti impegnativi :)
the Ear - Salathe

Traffico, traffico e traffico ancora, team che salgono, team che scendono. È questa la problematica principale che abbiamo riscontrato in Salathe, addirittura ad una sosta mi sono trovato in compagnia di altri 2 team, 7 persone + haulbag appesi a due spit un po’ arrugginiti!!
 
affolamento in sosta su Salathe
 Per fortuna nella head wall facciamo comunella con la cordata basco-catalana di Sergi e Unai e riusciamo a superare una cordata di inglesi super lenti. In vetta pepsi tuna party con i nuovi amici baschi e catalani, non spagnoli, attenzione!!! J
E dopo 5 settimane trascorse nel parco, 3 vie su El Capitan e tante nuove conoscenze, è tempo di lasciare il clima estivo per tornare a casa dove l’inverno è alle porte.

Riflessioni yosemitiche
La roccia è unta ovunque, ok scherzi a parte non ho mai visto una roccia così liscia e scivolosa, bisogna abituarsi.
L’ambiente d’arrampicata è molto bello, le pareti sono eccezionali. Tutto il resto meglio perderlo, in Camp 4 regna una atmosfera da grande fratello Ranger, i ranger passano di notte a controllare che gli armadi del cibo siano ben chiusi lasciando biglietti di richiamo, non si può dormire fuori dalla tenda senza trovarsi un ranger che ti punta la pila in un occhio e con la pistola in mano ti intima di uscire dal parco.
Belle le vie classiche ma sono molto affollate, Nose e Salathe e tutte le vie corte soffrono di sovraffolamento che rende meno piacevole l’arrampicata.
I cam hook fanno paura ma tengono!
Dormire nei portaledge non è come nei video dei Favresse, a ogni minimo movimento è un sussulto al cuore. Forse è questione d’abitudine, ma Rosa che continuava a raccontarmi di quando a lei e Sergio si era ribaltato il portaledge, non era d’aiuto! :)


Grazie a rosa e noppa delle bel tempo trascorso insieme
http://www.bergsport.ch/
la valle affumicata, il fumo proveniente dagli incendi delle valli vicine

el bridge - passatempo del climber in yosemite, guardare le altre cordate su el capitan

vita in camp4

Haul bag


il maestro dice "non sempre i copperhead in loco tengono"

Mescalito

cam hook in azione

Mescalito

Mescalito

Mescalito - Rosa durante la pulitura di un tiro

Mescalito

vita da portaledge

Mescalito

Salathe

Salathe

Salathe

Salathe -  head wall

Unai, Noppa, Sergi ed io in vetta al el Cap dopo Salthe
Tangerine Trip


Tangerine Trip

Tangerine Trip

Tangerine Tip

risveglio in cima al El Cap dopo Tangerine Trip

Tangerine Trip
unico orso avvistato in Yosemite!

Tangerine Trip







Mescalito

 
 bivacco su Mescalito